mercoledì 11 settembre 2013

La ragazza che sussurrava ai cavalli

Ragazzi ho creato la pagina! Si chiama
la ragazza che sussurrava ai cavalli
Se volete passate e lasciate un mi piace :D dai su su!!

lunedì 9 settembre 2013

Nuova pagina?! :)

Ciao ragazzi :) domani o la settimana prossima creeró una pagina facebook sui cavalli ! Mi consigliereste un bel nome???

lunedì 29 luglio 2013

vacanze!

ecco 3 foto delle mie vacanze al mare con i cavalli :)

riflessioni di un lunedì noioso :)

francamente se un giorno dovessi scegliere fra un uomo e un cavallo sceglierei il cavallo.....ti da il suo cuore e ti ama fino che morte non vi separa....al giorno d oggi trovami un uomo che ti ami per 35-40 anni!
un cavallo chiede solo di essere nutrito e pulito, un marito oltre a cio pretende anche di essere stirato profumato di alloggiare in una casa pulita di avere una moglie all altezza (...) senza contare che non sempre avrá voglia di portarti fuori a cena mentre un cavallo non ti negherá mai una bella corsa nei prati
(1000 motivi per cui un cavallo e meglio di un inutile marito alla "homer simpson")

giovedì 20 giugno 2013

Let's Summer!!!


 È arrivata l’estate! Tempo di sole, mare, vacanze…ma anche di caldo torrido, mosche e tafani! Quindi come combattere il caldo estivo con il nostro cavallo??? Ecco dei piccoli accorgimenti!

·         Tempo di doccia!
Quando laviamo un cavallo è molto importante che l’acqua non sia troppo fredda, ricordiamocelo, soprattutto se il cavallo è molto sudato e ha appena finito il lavoro. Partiamo sempre dagli arti per poi passare al petto e alla schiena. È sempre meglio non bagnare il cavallo sulla schi
ena direttamente con la canna dell’acqua, molti cavalli hanno paura e può capitare che l’acqua vada nelle orecchie e negli occhi, per questo motivo è meglio immergere la spugna in un secchio pieno d’acqua e strizzarla poi sulla schiena del cavallo.
Mettiamo poi nel secchio un po’ di sapone (se non abbiamo un sapone specifico per cavalli utilizziamone uno per umani a PH neutro che sia inodore), immergiamo la spugna e insaponiamo per bene il cavallo. Per il muso non utilizziamo il sapone ma solo la spugna imbevuta d’acqua e agiamo con delicatezza, molti cavalli non amano questa procedura e dovremo stare molto attenti a non spaventare il nostro amico. Lasciamogli annusare la spugna perché capisca che non è un pericolo e procediamo con il nostro lavoro.
Laviamo anche coda e criniera dividendole in ciocche per fare meno fatica e pettinandole per sciogliere i nodi.
Risciacquiamo per bene il nostro cavallo facendo attenzione a non lasciare nessuna traccia di sapone. Se dovesse rimanere provocherebbe prurito al cavallo.
Le gambe vanno strofinate con una spazzola con setole morbide per eliminare bene lo sporco, passiamo con il getto d’acqua per eliminare il grosso dello sporco e poi insaponiamo abbondantemente anche contro pelo per eliminare ogni traccia di terra e sporco e poi risciacquiamo. È molto importante avere cura delle gambe soprattutto insistendo sui nodelli e i pastorali poiché se trascurate possono provocare fastidiose ragadi.
Una volta finito prendiamo la stecca e passiamola con decisione su tutto il cavallo evitando le parti più spigolose come le gambe e la colonna vertebrale e passandola sempre nel senso del pelo. Con le mani o un asciugamano facciamo pressione sulle zampe per togliere l’acqua.


·         Il grasso sugli zoccoli
Va messo prima della doccia e ha due funzioni: è idrorepellente (protegge così dalle numerose docce estive) ma impedisce anche agli zoccoli di seccarsi. È da applicare con un pennellino apposito
·         S.O.S congiuntivite!
Alcuni cavalli, soprattutto in estate soffrono di congiuntivite a causa delle polveri portate dal vento che si accumula negli occhi. Per prevenirla è bene prendersi cura degli occhi dei nostri cavalli. Prendiamo quindi una porzione di garza sterile e imbeviamola nell’acqua borica. Avviciniamoci al cavallo e aspettiamo che chiuda le palpebre. Poggiamo quindi la garza sull’occhio del cavallo senza premere troppo e puliamo bene lasciando scendere l’acqua borica anche nel canale lacrimale. Aspettiamo qualche ora e ci accorgeremo che gli occhi del cavallo saranno più sporchi di prima, questo perché l’acqua borica avrà fatto salire in superficie tutto lo sporco che prima era negli occhi del cavallo. Con della garza puliamo gli occhi del cavallo e imbevendola in un infuso di camomilla facciamo degli impacchi freschi.
·         Attenzione! Mosche in agguato!
Per evitare che il nostro cavallo si riempia di fastidiose mosche e tafani anziché ricorrere ai soliti prodotti possiamo usare metodi naturali.
Diluite dell’aceto di mele in una bacinella con un po’ d’acqua (diciamo 1 tazza di aceto per 2-3 di acqua). Versate il tutto in uno spruzzino (o utilizzate una spugna) e distribuitelo in modo omogeneo su tutto il cavallo.
Altro rimedio naturale è l’aglio. Uno spicchio da aggiungere alla dieta giornaliera del cavallo rende il suo sudore sgradevole per le mosche. In commercio ne esistono anche in polvere e scaglie.
·         Sella e finimenti
In estate si sa il cuoio tende a seccare; a rischio sono quindi sella, testiera, redini e stivali. Occupiamoci di pulirli adeguatamente con un po’ di sapone di marsiglia (si trova in selleria) con l’’aiuto di una spugna. Applichiamo poi il grasso apposta per il cuoio (lo trovate sempre in selleria) con una spugnetta senza esagerare e lasciamo asciugare.
·         È importante montare nelle ore più fresche della giornata: mattina presto e tardo pomeriggio
·         È bene aggiungere alla dieta del cavallo frutta fresca come mele oppure verdura come carote per aiutarlo a combattere il caldo. Lasciamogli il sale e soprattutto controlliamo sempre che abbia acqua sufficiente. Inoltre possiamo ridurre il fieno di mezzo kilo e aumentare i cereali: avena e mais sono più leggeri dell’orzo, la crusca è rinfrescante per l’intestino.
·         Lasciamo a disposizione del cavallo un rullo di sale per reintegrare i Sali minerali.

·         Controlliamo che il cavallo abbia sempre a disposizione acqua sufficiente e che il beverino sia sempre pulito.

lunedì 17 giugno 2013

tempo di vacanze :')

sono molto emozionata!!! Mio papà ha detto che faremo una vacanza di 1 settimana interamente a cavallo :) toscana o trentino! Non vedo l'ora <3

venerdì 14 giugno 2013

Monta Americana - Reining

Ho pensato a un post sull'equitazione americana in quanto mi ha sempre affascinata e nel blog non ne avevo mai parlato....trovo questa disciplina così come il barrel davvero entusiasmanti e spettacolari e li guardo sempre con grande ammirazione. Alcune volte mi è capitato di sentire che la monta americana è più facile di quella inglese e anche se io non la pratico mi sono subito sentita in overe di difenderla poichè credo sia davvero difficile e necessiti di grande precisione!!!

MONTA AMERICANA - IL REINING



Il reining nasce dal lavoro dei cowboy con il bestiame. Essi utilizzavano i caballi per radunare, spostare e dirigere le mandrie di bovini nelle praterie. I cavalli quindi dovevano svolgere repentini cambi di andatura, girate rapide e frenate precise, dovevano quindi essere molto agili e veloci e rispondere perfettamente ai comandi. Da qui il nome reining che significa letteralmente “lavoro di redini”. Con il passare degli anni i cowboy cominciarono a cimentarsi in competizioni dove mostravano l’abilità e la bravura dei loro cavalli mettendo le basi dello sport omonimo.
Le principali manovre sono:
·         Spin o Turnaround : è una rotazione di 360° facente perno sulla zampa posteriore interna, mentre la propulsione viene data dalla gamba esterna posteriore e dalle gambe anteriori. La posizione del posteriore va mantenuta tale per tutta la durata dello spin. La rotazione ideale è fluida, precisa, veloce e ritmata.
·         Sliding Stop: a è la figura simbolo della specialità: al cavallo, lanciato al galoppo in dirittura lungo uno dei lati lunghi dell'arena, viene chiesto uno stop immediato. Egli, agevolato da una propensione naturale e da un'apposita ferratura dei posteriori (i ferri particolarmente lisci creati dai maestri maniscalchi statunitensi per il reining si chiamano appunto "slider"), blocca le gambe posteriori portandole decisamente sotto di sè e continua a camminare con gli anteriori.
·         Il Back up è una manovra che segue sempre lo stop. Il cavallo deve dimostrare di saper indietreggiare velocemente in linea retta e senza opporre resistenza. Più il back è preciso (diritto) e veloce, più la manovra è apprezzata.
·         Cerchi: L'esecuzione prevede dei cerchi veloci e grandi, ed altri lenti e piccoli. Nello svolgimento dei cerchi grandi il cavaliere deve dimostrare di avere il cavallo perfettamente sotto controllo anche ad alta velocità e di poter rallentare, eseguendo cerchi di dimensioni inferiori, senza che il cavallo ponga resistenza.
·         Rollback: Il Rollback segue la manovra dello Stop ed è una rotazione di 180° eseguita sui posteriori. Appena terminata la "scivolata" il cavallo compie un dietro/front caricando tutto il suo peso sui posteriori per poi continuare a galoppare in linea retta dalla parte opposta. Sono penalizzate le uscite dal rollback al trotto per più di due tempi e si è squalificati se il trotto viene mantenuto fino alla metà della lunghezza dell'arena.
Se a seguito del Rollback il cavallo inizia con un galoppo falso, il cavaliere ha tempo di effettuare il cambio fino a prima del raggiungimento del lato corto dell'arena.

Il Reining riconosce undici percorsi (Patterns) con diversi gradi di difficoltà. Ogni Pattern include da sette fino ad otto differenti manovre. Ognuna di esse è giudicata singolarmente.
Il cavaliere inizia il suo percorso con un credito pari a 70 punti. Le manovre vengono poi valutate da giudici qualificati in incrementi di ½ punto (da -1 ½ a +1½).
·         - 1 ½    gravemente insufficiente (extremely poor)
·         1 molto insufficiente (very poor)
·         ½ insufficiente (poor)
·         0 corretto (correct)
·         + ½ buono (good)
·         + 1 molto buono (very good)
·         + 1 ½ eccellente (excellent)

Esistono poi delle penalità che, considerate assieme ai punti accumulati durante la performance, danno il punteggio finale.

Dressage 1° Lezione - Spalla Indentro

Dressage 1° Lezione – Spalla indentro

La spalla indentro è fondamentale per eseguire molte delle figure di dressage (travers, renvers, appoggiata…). È con questa infatti che il cavallo impara a flettersi attorno alla gamba interna ed essere più sciolto.

Nella spalla indentro i posteriori del cavallo e il suo bacino si muovono su una linea retta mentre gli anteriori sono più spostati verso l’interno. Il posteriore interno si sposta sulla stessa linea dell’anteriore esterno. Guardando il cavallo frontalmente infatti il posteriore interno viene coperto dall’anteriore opposto.

Si può eseguire al passo, al trotto e al galoppo. Se fatta correttamente è un esercizio molto importante per il cavaliere (in essa sono racchiusi tutti gli aiuti che bisogna saper utilizzare nell’equitazione) sia per il cavallo (è una ginnastica completa).

La posizione del cavaliere è quella per iniziare una volta. Quando il cavallo porta gli anteriori verso l’interno per iniziare la volta, il bacino del cavaliere rimane dritto e sposta le spalle leggermente verso l’interno. Un aiuto è la gamba esterna che arretrando leggermente impedisce alle anche di spostarsi verso l’esterno. Cavalieri inesperti tendono ad utilizzare la redine interna per eseguire la spalla indentro creando con l’avanbraccio un angolo di 90°, niente di più sbagliato! Infatti è la gamba ad essere fondamentale per eseguire la spalla indentro mentre la redine interna e l’avambraccio devono formare una linea retta. Utilizzando la redine interna si crea soltanto contrattura al cavallo che tra l’altro fletterà solo il collo e si perderà contatto. 
Un’altra cosa importantissima da ricordare è che non bisogna mai essere rigidi ma piuttosto bisogna assecondare i movimenti del cavallo.

Quando ci si avvicina alla spalla indentro per la prima volta (sia per il cavaliere che per il cavallo) è più importante che il cavallo sia sciolto e fluido piuttosto che esegua una spalla indentro precisa ma contratta. Con il tempo e l’allenamento si arriverà ad ottenere entrambi i risultati insieme, ma non si parte mai da una spalla indentro perfetta.

(mi dispiace per i video che non sono il massimo, ma non ho trovato altro purtroppo :(  )

giovedì 13 giugno 2013

lunedì 20 maggio 2013

ciao :)

Buon pomeriggio lettori :) pensavo che oggi potremmo parlare un po' di voi....da quanto tempo andate a cavallo? Perchè avete cominciato? Insomma raccontate la vostra esperienza (:

martedì 16 aprile 2013

razza: Akhal-Teké


Razza: Akhal-Teké

L’Akhal-Teké è' originario del Turkmenistan, ex repubblica sovietica dell'Asia centrale. La sua regione d'origine è un'oasi in mezzo al deserto del karakorum, la valle dell'Akhal. Questo territorio  era abitata da una tribù turcomanna, i Tekè.
 Nei secoli hanno selezionato questi cavalli con speciali caratteristiche. Un fisico asciutto, arti solidi, cosce lunghe che permettono scatti molto veloci, criniera e coda abbastanza radi per impedire alle sterpaglie delle steppe di impigliarsi, zoccoli robusti (spesso non necessitano di ferratura). Il clima della steppa li ha resi molto versatili, capaci di resistere al freddo, al caldo e con poca acqua a disposizione. Oltre alla sua eleganza l’Akhal-Teké è famoso per il suo mantello dai riflessi metallici. Questo è dovuto non solo dalla pelle molto sottile, ma soprattutto dalla forma conica e cava dei peli del mantello la cui sommità risulta semi trasparente. Questo rappresenta un vantaggio poiché respinge il freddo e soprattutto riflette i raggi del sole.

Non esistono caratteristiche morfologiche precise poiché esistono ben 17 diverse linee di sangue tuttavia tutti presentano testa dal profilo rettilineo o leggermente concavo e tutte le caratteristiche sopra elencate poiché favorevoli alla vita dura che dovevano svolgere.
Per i Turkmeni questa razza è patrimonio nazionale tanto da essere rappresentato al centro dello stemma della loro repubblica. Gli Alkha-Teké furono cavalcatura di Sciiti, Parti, Amazzoni e addirittura Bucefalo, il cavallo di Alessandro Magno.
Apprezzato nei secoli per le sue prodigiose doti di fondo e resistenza, il cavallo turkmeno è molto dotato per il dressage: Absent è stato uno dei cavalli più premiati nella storia dei Giochi Olimpici. Ricevette una medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma (1960), due di bronzo a Tokio (1964) e una d’argento in Messico (1968).
Non è tuttavia da sottovalutare la sua grande resistenza che lo rende perfetto per l’endurance e la sua versatilità e capacità di apprendimento grazie alle quali è impiegato in moltissimi sport equestri (salto ostacoli, cross country, completo, trekking…).

ALTRE CARATTERISTICHE:
·         Mantello: Tutti i colori del mantello sono ammessi, il più comune è il baio, seguito dal falbo, dal morello, dal grigio, dal sauro; gli altri, tra cui palomino, golden black, pink-isabella (rosa salmone accompagnato spesso da occhi azzurri) in percentuali minori.
·         Statura: variabile tra 154 e 165 cm.












sabato 13 aprile 2013

Quiz ;)

Dai ragazzi un quiz ;)
1-qual e lo stato di origine del camargue?
2-quali sono le due razze che hanno contribuito a generare il pony falabella?
3-che differenza c'è fra una sella da salto e una da dressage?
4-quanti tempi ha il trotto?
5-qual e l altro nome del mantello isabella?
6-dove erano impiegati i pony shetland nella loro regione di origine?
7-come si chiama la famosa donna di cavalli che ha inventato il t-touch?
8-che colore sono i lipizzani alla loro nascita?
9-Quanti anni aveva Old Billy, il cavallo carroziere piû vecchio della storia?
10-a cosa serve "mettere il cavallo rotondo"?

Per rispondere avete tempo fino a mercoledì ;)

venerdì 12 aprile 2013

Dressage: introduzione


DRESSAGE: breve introduzione


Il dressage è propedeutico e indispensabile alla pratica di tutte le attività equestri. Tutte infatti debbono seguire un addestramento basato sul "lavoro in piano", che risulta indispensabile per la preparazione e il perfezionamento atletico.
Gli esercizi, movimenti e figure, fino a livello medio ("riprese M"), sono da considerarsi parte integrante di un addestramento generale e solo i livelli superiori sono da considerarsi specializzazione nella specifica disciplina del dressage.
La pratica del lavoro in piano è per tanto comune a tutte le discipline, anche non olimpiche e si traduce a livello sportivo in test di verifica dello stato di addestramento raggiunto.
Le riprese di addestramento sono pertanto test che, soprattutto per i gradi superiori, possono essere impiegate come verifica del livello raggiunto prima del passaggio al livello superiore.
Nelle competizioni di dressage, viene richiesto di eseguire a memoria una serie di movimenti, detti  figure (volte, serpentine, otto…). Il campo gara è  un rettangolo perfettamente piano che misura 20 x 60 ed è delimitato da una staccionata molto bassa sulla quale sono disposte 12 lettere, simmetriche tra loro.
L'alta qualità della prova viene dimostrata dalla libertà e regolarità delle andature, dalla leggerezza e fluidità dei movimenti.
Alla parte tecnica si affiancano le categorie Free Style che comprendono riprese libere con coreografia e accompagnamento musicale scelto dal cavaliere e spesso realizzato appositamente. Queste costituiscono uno dei momenti più spettacolari del dressage.
La tradizione del dressage affonda le proprie origini fin nell'antica Grecia: il primo testo noto scritto con riferimenti al dressage è del generale Xenofonte (430-354 aC), considerato fondatore della disciplina. Con il decadimento dell'antica Grecia, l'arte equestre scivolò lentamente nell'oblio e riguadagnò fama solo nel 16esimo Secolo, con il Rinascimento italiano.
Un'accademia equestre fu fondata a Napoli nel 1532 e gli insegnamenti che vi venivano impartiti dilagarono fino oltre i confini della Francia del periodo Barocco.
Nel 18esimo secolo, il dressage classico tocco i suoi massimi vertici con la creazione della famosissima Scuola Spagnola di Vienna (1729), che gettò le basi per la disciplina come la conosciamo oggi.
La prima competizione internazionale ebbe invece luogo a Torino  nel 1902.
Il dressage fu introdotto nei Giochi Olimpici nel 1912 a Stoccolma, quando gli stessi Giochi ebbero il loro moderno debutto.

diabete equino


IL DIABETE NEL CAVALLO



Uno dei primi sintomi di diabete nel cavallo è la così detta poliuria o polidipsia (bere e urinare molto). Un cavallo sui 500 kg beve normalmente 25 litri d’acqua al giorno e produce circa 15 litri di urina. Valori molto diversi possono essere sintomi di diabete o altre malattie.
Le cause dell’aumento dell’urina (che in un cavallo malato si presenta spesso torbida) possono essere molteplici. Ne ricordiamo 4:
insufficienza renale cronica
alterata produzione dell’Ormone Antidiuretico (ADH)
consumo psicogeno di sale
diabete
Vengono determinate quindi anche 4 tipi di diabete:
1.      diabete insipido, se non presenta glicosuria (cioè non ho glucosio nelle urine)
Ne esistono di due tipi.
Il diabete insipido da insufficienza renale cronica è dovuta proprio allo scarso funzionamento renale. Il diabete insipido da turbe della ghiandola pituitaria (sindrome di Cushing/Sindrome metabolica equina) è spesso causato da tumori benigni della ghiandola o adenomi. Induce un aumento del cortisolo (prodotto dalle ghiandole surrenali) e un alterato rapporto di insulina e glucosio. Causa una distribuzione anomala del grasso corporeo, dimagrimento e laminite.
2.      Diabete mellito se presenta glicosuria. SI differenzia in tipo 1 e 2.
Nel Tipo 1 non c’è produzione di insulina per distruzione delle cellule pancreatiche che la producono e che viene detto insulino dipendente perché la terapia si basa solo sulla somministrazione di insulina. Causa perdita di peso, iperglicemia, glicosuria.
Nel Tipo 2 invece non c’è resistenza dei tessuti all’insulina . C’è una ridotta produzione di insulina viene definito non insulino dipendente perché non sempre serve l’insulino-terapia. Causa iperglicemia e glicosuria.
La distinzione tra i due tipi di diabete può essere fatta con un esame particolare che è il Test di tolleranza al glucosio che valuta i valori di glicemia dopo la somministrazione di zuccheri al cavallo.

giovedì 4 aprile 2013

Ciao ragazzi :) chiedo scusa se in questi giorni non ho pubblicato nulla ma sono stata molto impegnata con parenti eccetera :) sto preparando due articoli abbastanza lunghi e per questo mi c vorrà un po' di tempo perchè non riesco a trovare materiale sufficiente....se riesco preparo un post anche su una razza, ma non vi garantisco nulla....abbiate pazienza <3

martedì 26 marzo 2013

Alta Scuola


Scuola di Equitazione Spagnola


La Scuola di Equitazione Spagnola(Spanische Hofreitschule) venne fondata durante l'impero austriaco nel 1572 a Vienna ed è la più anticadel mondo. Venne commissionata nel 1565 all’architetto barocco Joseph Emanuel Fischer von Erlach ma venne ultimata solo nel 1729 sotto il regno dell'imperatore Carlo VI quando venne costruita la Sala Bianca dell’Equitazione. Per un periodo questa sala venne usata per varie cerimonie e per insegnare ai giovani della obiltà, oggi è aperta al pubblico e si può assistere all'addestramento degli stalloni.
Prende il suo nome dai cavalli spagnoli da cui deriva anche la razza lipizzana, l'unica razza usata nella scuola. I cavalli utilizzati nella Scuola sono allevati in una scuderia a Piber, nella Stiria ovest, in Austria. Originariamente provevivano da Lipizza (o Lipica in sloveno) vicino a Trieste.
Oggi è l’unica istituzione a mantenere ancora invariata l’equitazione classica.
L’addestramento degli stalloni Lipizzani si articola in 3 fasi:
1.     Prima Equitazione: inizia quando il cavallo viene portato alla Scuola a quattro anni. Viene istruito ad essere sellato e imbrigliato. Si inizia ad insegnargli i comandi alla corda lunga. Si potenzia la sua obbedienza, a rafforzare i suoi muscoli e viene preparato ad essere montato. Questo lavoro dura 2-3 mesi. Successivamente il cavallo viene cavalcato in un'arena su percorsi rettilinei, per insegnargli a rispondere ai comandi del cavaliere. Si mira a sviluppare i movimenti sulle andature ordinarie (non allungate o riunite).
2.     Campagna scolastica Dopo circa un anno di lavoro alla prima fase i cavalli vengono affiadati a cavaliri esperti e cominciano a lavorare sulle andature raccolte, percorsi curvi o circolari. L’obbiettivo principale di questa fase è di potenziare l'impulso del cavallo e i passi naturali, di rendere il cavallo docile e flessibile, e svilupparne gradualmente la muscolatura. La maggior parte dell'addestramento ha luogo in questa fase che occupa circa i ⅔ di tutto il tempo necessario per "produrre" un cavallo addestrato.
3.     Alta scuola: In questa fase, il cavaliere spingerà gradualmente il cavallo alla perfezione in lealtà, contatto, docilità, andature raccolte e perfezionate e impulso. Durante questa fase, il cavallo imparerà a eseguire alcuni dei più difficili passi come il cambio di mano nel mezzo passo, il counter-canter, il cambio al volo, la piroetta, il passage, la piaffe.
Anche i cavalieri sono scelti attentamente. Lavorano prima alla corda lunga senza staffe e redini su cavalli ben addestrati per un periodo che va dai 6 mesi ad un anno, per insegnare un assetto bilanciato, possono controllare da soli gli animali, sotto la supervisione di un cavaliere esperto, fino a quando imparano a eseguire i movimenti dell'Alta scuola. Con un addestramento intensivo, ci vogliono 2-4 anni. Solo allora il cavaliere viene autorizzato ad addestrare un giovane stallone da non domato fino all'Alta scuola, processo che solitamente richiede altri 4-6 anni. Dal 2008 anche le donne sono ammesse come addestratrici dell’Alta Scuola.
Durante le rappresentazioni di gala, con l'accompagnamento di melodie tratte dal repertorio musicale classico austriaco, è possibile assistere a tutte le lezioni più impegnative dell'Alta Scuola, tra cui passaggi, piroette al galoppo fino ai complicati Salti di Scuola. I cavalli vengono montati e condotti a mano. E a coronamento dell'esibizione, dopo il “pas de deux” durante il quale due cavalli danzano con movimenti speculari l'uno all'altro, viene eseguita la quadriglia: sulle note di una musica da ballo storica, risalente al Congresso di Vienna, otto esemplari di Lipizzani, guidati dai rispettivi fantini, si esibiscono nel Balletto degli stalloni bianchi con leggiadria ed esprimendo massima concentrazione.
All'interno dell’ Hof viennese di epoca rinascimentale, dotato di tutti i più moderni comfort, vengono ospitati i cavalli e sono esposti gli alberi genealogici a testimonianza della loro antica discendenza. Nella selleria sono conservate ed esposte le diverse briglie.