giovedì 21 marzo 2013

razza: cavallo Maremmano

Il Maremmano:

Sulle origini storiche dei cavalli maremmani esistono versioni discordanti. Lo zootecnico francese Sanson sosteneva che discendessero dai cavalli dal nord e dall’est dell’Europa con i popoli Germanici.

Secondo un’altra avvalorata teoria il cavallo Maremmano discenderebbe dai cavalli Berberi. Qualunque sia la loro origine la cosa certa è che si tratta di cavalli forti e dal fisico rustico che si adattano facilmente ai cambiamenti e che per questo probabilmente discendono da cavalli che le varie popolazioni portavano con sé negli spostamenti. Durante il Rinascimento molti nobili si crearono allevamenti di Maremmani, alcuni, specie nella Toscana, dal mantello baio, più leggeri ed eleganti, altri, nel Lazio, più scuri, forti e imponenti.
Il territorio della Maremma ha forgiato il loro fisico e carattere. Prevalentemente paludoso era il luogo ideale per l’allevamento di bovini. Inseparabili compagni dei mandriani erano i loro cavalli, piccoli, frugali, robusti, e, grazie alla selezione naturale, sempre più forti e resistenti.
Con la decadenza delle corti dei nobili, presto anche i loro cavalli, eleganti ma fragili, scomparvero poiché inadatti alla dura vita da cavalli da lavoro. Il cavallo di Maremma tornò ad essere uno solo, rustico e lavoratore.  

Agli inizi del ‘900 l’apporto di sangue di Purosangue Inglese e orientale migliorò il cavallo Maremmano, armonizzandolo e facendolo diventare più alto. Poiché generalmente i Depositi degli Stalloni erano Statali, era l’esercito che gestiva gli incroci a seconda della necessità: cavalli forti e robusti per trainare armi e vettovaglie, agili e veloci per la cavalleria e cavalli sontuosi di rappresentanza.
Con l’inizio degli sport equestri occorreva rendere i Maremmani più agili e veloci senza però snaturare le sue caratteristiche originarie. Venne quindi incrociato con i Purosangue Inglese per creare un cavallo che potesse battere anche i cavalli irlandesi che, a quel tempo, non avevano eguali. 

Con l’arrivo della seconda guerra mondiale il Maremmano attraversò un periodo di decadenza. Molti vennero macellati, le cavalle vennero adoperate per la produzione di muli, indispensabili per la guerra. Con la meccanizzazione il Maremmano rischiò addirittura di estinguersi. 
Negli anni 50 e 60 a poco a poco, grazie all’impegno di molti allevatori, vennero ritrovati molti Maremmani nelle campagne, lasciati liberi per l’impossibilità dei contadini di sfamarli. Fu da questi che cominciò il recupero della razza. In seguito vennero create associazioni di allevatori e nel 1980 il libro genealogico della razza.

Da uno studio del 1987 si giunse alla conclusione che i capostipiti della razza erano 4: Otello (Maremmano), Aiace (Purosangue Inglese), Ussero (Razza Moscati) e Ingres (Purosangue Inglese). In seguito si aggiunse anche il PSI Le Brun. 

CARATTERISTICHE:
Mantello: baio, morello, il sauro è ammesso solo nelle femmine.
Statura: superiore a 1,58 metri  per i maschi, 1,56 metri per le femmine
Costituzione: forte e frugale, resistente a malattia e fatica
Carattere: focoso, vivace, ma docile. Si affeziona particolarmente al suo cavaliere. È molto coraggioso, infatti non si spaventa davanti a nulla.
Impieghi: lavoro con il bestiame, salto ostacoli, passeggiate e trekking, monta da lavoro in generale.

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